Da
un po’ di tempo, nel locale in cui spesso mi fermo per un aperitivo, c’è sempre
una coppia di donne che non fanno altro che guardarsi attorno mentre parlano,
oltre a torturare le tette in vista di qualche figone che le vada vicino per
portarsele a fare del sano sesso.
Le
due donne molto vistose e disperate sono anche schizzinose e furiose quando qualcuno le adocchia
con la speranza di portarsele a letto.
Inorridite
rifiutano l’offerta e si coprono malamente, perché si vede che gli piace il
cazzo, solo che non capisco perché stiano tanto sulle loro.
A quanto
capito dai loro discorsi sono libere da “impegni”, sono disperate perché non
scopano da diverso tempo e si chiedono come facciano le altre a trovare sempre
qualcuno con cui sfogare i proprio appetiti.
Mi sono
sempre chiesta perché, se piace loro il cazzo, non se lo siano andato a
prendere, invece di stare a rompersi con le solite paranoie del perché nessuno
le cerchi!
Già
me le vedo che sui vari social postano le loro foto in posa verginale ma con la
voglia di cazzo ben stampata in faccia, in cui mostrano le glorie di un passato
molto lontano e ritoccate da un chirurgo, che, ad occhio, vi ha sbagliato a
posizionarvi i capezzoli.
Per
non parlare della boccuccia gonfia e dura come quella di un morto
Per non parlare della mancanza di abiti
decenti e meno volgari. Poi i loro scritti in cui non fanno altro che
sottolineare quanto sia dura la vita in "magro" ed in cui emerge una
loro sensibilità del tipo “Sono fatta di vetri rotti e con me finisci per farti
molto male” o finezze del tipo “A volte penso se fossi un uccello saprei su chi
cagare”.
Questo
tipo di donne le abbiamo tutte in mente, perché le abbiamo notate un po’ ovunque.
E spesso abbiamo avuto la voglia di affrontarle e dir loro:
«Voglio
parlare con te, che rompi di cojoni!
Voglio
proprio che muovi il culo così lo rassodi e vai ad aprire le gambe, invece di
fare la ritrosa.
Sei
sposata e tuo marito ti annoia, vai dal tuo cazzo preferito. E' tamarro?
Cosa
te ne frega! Ci devi scopare e non passarci la vita.
Vuoi
passarci la vita?
Fallo!
Fallo!
Cibati
di fallo del suo bel fallo!
E
fate godere il vostro delta di Venere.»
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