sabato 30 settembre 2017

Fotografarsi con amore



“Click!
Direi che può andare!
Ma sì…me ne scatto ancora altre!
Magari tenendo le gambe un po’ aperte, senza riprendere il pube. Quello preferisco farglielo immaginare!
Voglio farlo scoppiare.
Voglio che questa sera, quando gli arriveranno sulla sua email deve restare di stucco.
Sarà uno spogliarello virtuale che gli farà molto bene!”

Tutto ciò se volete, potete chiamarlo sexting, ossia quello scambio di immagini o messaggi che hanno come nucleo il corpo nudo e la sessualità anche spinta.
Riguarda non solo gli adolescenti, ma anche gli adulti che molto spesso, di questi tempi, si inviano delle loro foto in pose ammiccanti, nudi messi là senza veli e senza grazia e figuriamoci se poi viene voglia di possederli e farsi lasciare il loro profumo.
Poi alcuni mettono la faccia e non sempre ha l’espressione vogliosa e sensuale: sta là come tutto il resto.
A volte hanno un che di triste e disperato che si mescola con la voglia di abbordare una persona per dimenticarsi di sé e della propria vita per un bel po’.
Non sono nemmeno le pose da professionista, come lo possono essere le escort di alto livello, che hanno chi le fotografa e photoshoppa.

Prima di tutto, dovete conoscervi, capire se siete pronte/i per lasciarvi andare e far cadere in terra i vostri abiti e immortalarvi seguendo la voglia sensualità.
Dovete tutelarvi e non dovete far i ritrosi od i bacchettoni davanti a discorsi del tipo “mi fotografo come mamma mi ha fatta/o!” se lo fare anche voi e non volete farlo sapere in giro. Dovete aver rispetto.
Per tutela intendo conoscere la legge in materia e non fotografare il volto, usare una email creata ad hoc e non dovete farlo sapere troppo in giro.
Diventerà un vostro segreto da condividere con il vostro partner o qualche amica/o di fiducia.

Come avviene il tutto?
Il tutto parte dal desiderio e poi si comincia per tentativi, usando il cellulare ove possibile, oppure una macchina fotografica dotata di autoscatto.
Si indossano mise studiate per l’occasione.
Nelle mie prime foto mi lasciavo ispirare da alcune immagini di donne erotiche. Acquistavo reggicalze e calze con la riga, lingerie che doveva far venir voglia anche a me di allargare le gambe per farmela sfiorare, leccare e penetrare.
Dovete avere una voglia matta di fare sesso e la preparazione implica ciò altrimenti siete disperati in cerca di accoppiarvi.
Il vostro profumo e la morbidezza della vostra pelle deve trapelare anche da ogni centimetro di pelle esposta.
Dovete essere di una sensualità capace di far perdere il sonno, perché avete innescato un meccanismo che avvolge il pensiero fino a non cercare che voi.

Lo so che non è facile, e non tutte le persone nascono così, ma dovete aspirare al meglio per voi.

venerdì 29 settembre 2017

Non ci sto!



Non ci sto a sentirmi dire che se esco con una scollatura profonda sono in cerca di uno stupratore.
E nemmeno se decido di uscire senza mutande. Oppure se affermo con orgoglio che amo il sesso orale e con il mio amore è sempre una scoperta che mi riempie di gioia e che lo fa sentire “uomo”.
Non ci sto a sentirmi dire che il rossetto rosso lo portano quelle che hanno voglia di avventure e, poi, si sa, come va a finire, si trovano nei guai.
Non ci sto a non fidarmi delle Forse dell’Ordine e non faccio di tutta un’erba un fascio, perché di persone perbene, che fanno questo lavoro pericoloso ne ho conosciute e ne conosco tante. E continuo a crederlo, anche se un giorno, un poliziotto che aveva il mio numero di telefono, che avevo lasciato in un Commissariato di Roma, mi ha poi chiamato e dette di tutti i colori.
Mi ha scosso quei suoi modi, ma mi sono protetta e credo che sia stato allontanato. Questa però è un’altra storia, che forse un giorno vi racconterò.

Non ci sto nemmeno a dover, da oggi in poi, evitare di passeggiare da sola, in qualsiasi ora del giorno (di notte ormai non lo faccio da un pezzo!), in uno dei tanti parchi della mia città o di altre città in cui mi reco per lavoro.
Sono dell’idea che le strade sono sicure perché possono passeggiarvi le donne, da sole od in compagnia.
Sono dell’idea che una donna, anche se con abiti succinti, non debba essere apostrofata volgarmente e nemmeno assalita da schifosi.
Resto ferma della mia convinzione che questa società ha del marcio. E che bisogna cominciare a mutare l’immagine che si ha delle donne: che sono oggetti degli uomini.
E dobbiamo essere noi donne per prime a dire basta e, quindi, ad educare nel rispetto.
Detto ciò voglio sottolineare che non amo chi si lamenta, ma chi fa per migliorare se stesso e gli altri. Ed ovviamente la società.
Non amo leggere di violenza ed uccisioni, o di chi avrebbe dovuto proteggerci e non lo ha fatto, ma si è approfittato della debolezza altrui.
Voglio avere un po’ di speranza e di provare a vedere un po’ di sano cambiamento, anche se molto c’è da fare.
Voglio potermi coricare sperando e creando ogni giorno un tassello nuovo per una società che va a migliorare e ad amarsi.

lunedì 25 settembre 2017

Il sano pompino



Può apparire molto assurdo il discorso che sto per farvi, ma mi darete la giusta attenzione.
Tempo fa mi era capitato un articolo in cui si parlava di sesso orale e vi erano molti articoli: quello che mi aveva molto colpito era di un uomo di cinquanta’anni, sposato, che per praticità e privacy chiamerò Claudio.
Con molto garbo e molto pudore Claudio in questo articolo aveva raccontato di avere una moglie a cui è molto affezionato con cui però le cose da anni non vanno bene dal punto di vista sessuale (di altro non aveva fatto menzione, ma come voi sapete, con il sesso si dice molto di noi e della nostra relazione, se ne abbiamo una in piedi). 

Per continuare a leggere vi invito qui.

TANTO TEMPO FA

Tanto tempo fa, quando non c’era mio marito nella mia vita, nel mio letto ed a leccarmi la figa ed io a fargli venire la voglia di cav...