Alzi la mano chi non
ama ricevere regali.
Nessuno.
Deduco che tutte e
tutti amiamo ricevere regali.
Ora vi racconto una mia
breve esperienza con un uomo tirchio in tutti i sensi, ma per questa volta
citerò la sua caratteristica di essere stato pidocchioso con me.
In passato, ho avuto
una relazione con un uomo, che mi sognava con indosso dell’intimo molto
seducente e femminile: reggiseno, reggicalze, calze con la riga, scarpe a
spillo e slip buttato in terra. Mi facevo trovare da lui, in stanza, sempre con
indosso qualcosa di diverso e molto accattivante.
Lui sognava ed io
eseguivo.
Solo che un giorno,
mentre mi stavo preparando, mi sono soffermata davanti allo specchio e mi sono
detta che così non si poteva andare avanti. E che meritavo di essere
corteggiata e coccolata, evitando da quella volta in poi di eseguire ed
allargare le gambe per un uomo che si sarebbe rivelato tirchio e banale
oltremisura.
Scopava da dio, ma a me
non bastava, perché di uomini così se ne trovano a frotte (care mie, guardatevi
sempre attorno quando avvertite di non sentirvi bene in una relazione).
Quindi avevo deciso di
chiudere i rubinetti. Non solo per quel che riguardava l’intimo, ma anche il
precipitarmi ad ascoltare le sue lunghe lamentazioni sulla sua ex moglie, che
ora viveva con un altro a cui si concedeva oltre misura. E lui a disperarsi perché
a lui non aveva mai fatto un pompino e dato il culo. Lo consolavo e davo delle
spiegazioni attingendo dalle mie conoscenze di psicologia e di saggezza,
perdendo tempo e stancandomi per i ragionamenti fatti, ovviamente sperando che
la cosa dettasse a mio favore e lui si mettesse quindi a cercarmi e volermi
nella sua quotidianità.
Invece nulla.
Allora la frase di
Roberto Gervaso, “Una donna vi dà più di quel che le chiedete, prima o poi vi
chiederà più di quel che sarete disposti a darle” era diventata il mio risveglio e la mia vendetta.
Avevo capito che avevo
dato tanto in questa relazione ed in cambio ricevuto solo delle molliche di
pane raffermo.
Era quindi giunto il
momento di centellinare presenza e disponibilità.
Mi aveva anche fatto
passare la voglia di scopare. Quindi ogni volta che cominciava con i suoi
inviti, in cui solitamente raccontava come mi voleva sbattere, inventavo sempre
una scusa: avevo il ciclo, una riunione urgente, un nuovo staff da conoscere e
coordinare, dovevo consegnare sempre una relazione importante.
Fino a che lui, che
aveva la caratteristica di dileguarsi nei week end perché doveva stare solo coi
figli, che secondo lui stavano soffrendo (in verità, stavano bene perché non
vivevano più con due che si odiavano) e non aveva il tempo per scrivermi o
chiamarmi, aveva cominciato ad inviarmi messaggi per vedere se ero viva e
rispondessi a tono alle sue battute. Rispondevo a volte sì, ma senza andare
oltre uno star bene o sto lavorando.
Aveva anche cominciato
a riempirmi di attenzioni, quindi mi invitata a pranzo, mi regalava intimo e
scarpe, mi telefonava anche dopo cena. Insomma pareva che stesse facendo
qualsiasi cosa per tenermi buona. Ovviamente sapevo che sarebbero finite presto
tutte le sue attenzioni perché non erano una sua caratteristica.
Ed aspettavo buona
buona, il momento in cui avrebbe ripreso a comportarsi come sempre. Ed in quel momento ho
cominciato a chiedere sempre di più, fino a sfiancarlo e nel frattempo stavo
preparando la mia uscita definitiva dalla sua vita.
Memore della mia
confessione davanti allo specchio, avevo preferito la dignità e cercarmi un
altro uomo, capace di slanci di attenzioni, di leggermi delle poesie, di
spontaneità e di non star lì a farsi dire come deve comportarsi con me e con le
altre. Soprattutto doveva aver chiuso con le storie precedenti.
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