martedì 6 giugno 2017

Tra motivazione individuale e performance



Negli ultimi anni gli psicologi sono stati impiegati molte nel cercare di rispondere alla domanda sull’esistenza o meno di una relazione tra motivazione e performance.
Vroom è stato tra i primi ad indicare che i due fattori si influenzassero a vicenda, non era però riuscito a dimostrarlo scientificamente.
Recentemente, invece, partendo proprio da lui, e tenendo conto degli studi sulla motivazione, sulla performance e sulla loro relazione, vi sono stati risultati soddisfacenti.
Si è riscontrata anche la teoria di Herzberg, che ha sostenuto quanto i fattori motivazionali intrinseci concorrono alla soddisfazione dell’individuo.
Non si può negare che la soddisfazione sia il principale fattore che alimenta il ciclo e dipende a sua volta dai valori di performance e motivazione, e la relazione si autoalimenta fino a che uno dei tre elementi viene a mancare. Tale teoria si basa solo su fattori intrinseci, per gli autori i fattori estrinseci non portano ad un aumento delle performance.
E’ emerso che i lavori complessi siano più soddisfacenti dei lavori ripetitivi, che spesso sono carenti di significato e richiedono abilità inferiori a quelle che il lavoratore percepisce di possedere.
Queste sono le cinque caratteristiche del lavoro individuate e che dovrebbero influenzare la soddisfazione e alimentare il ciclo introdotto sopra attraverso un aumento delle prestazioni, ossia:
Varietà di abilità: il grado entro il quale siano necessarie abilità e competenze diverse per lo svolgimento di una determinata attività. I dipendenti sperimentano una condizione di maggiore significatività del lavoro quando esso richiede differenti competenze rispetto ad attività elementari o di routine.
Identità del compito: riguarda la misura in cui un dipendente sia in grado di iniziare e completare una attività lavorativa. Poter contribuire ottenendo risultati visibili e misurabili.
Significato del compito: grado in cui un compito impatta sulla vita degli altri, all’interno dell’organizzazione ma anche all’esterno.
Autonomia: grado di libertà, indipendenza e discrezionalità che un individuo ha nell’esecuzione del proprio lavoro. E’ una delle caratteristiche più importanti tra tutte e cinque.
Feedback: misura in cui un determinato compito fornisce informazioni sulle prestazioni dei dipendenti Quando un individuo ottiene una tempestiva informazione riguardo alle proprie performance allora può intraprendere eventuali azioni correttive o migliorative.
Il lavoratore quindi oltre alle competenze deve avere soddisfazione legate al contesto in cui lavora e deve poter crescere e sviluppare le proprie competenze professionali.
In pratica il lavoro deve essere visto come qualcosa di importante, i risultati raggiunti dall’azienda devono rispecchiare anche i loro obiettivi, e se lavorano male inficiano sugli obiettivi da raggiungere.
Se vogliamo che sia buona la prestazione delle risorse umane bisogna motivarli positivamente.

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