martedì 2 maggio 2017

Una mia esperienza di lavoro



Tempo fa venni contattata da uno studio di commercialisti, che aveva sede in due città d’Italia e  nell’Est d’Europa, che per questione di privacy non citerò.
Erano giunti a me tramite in mio cliente, che al titolare dello studio aveva parlato molto bene: mi aveva descritto come una persona brillante, affidabile, concreta, pragmatica e dall’aspetto molto piacevole. Avevo pensato subito che sull’aspetto fisico si era deciso a contattarmi, invece quando gli disse che ero (e sono) una persona molto riservata, si era svegliato da un suo torpore di stampo pariolino, e aveva richiesto il mio contatto perché, come poi mi ha raccontato il mio cliente, aveva urgenza di affidare un affare delicato ad una persona riservata.
Verso le 3 del pomeriggio di un lontano venerdì, noto che il mio cellulare non faceva altro che squillare. Resto basita ed infastidita per l’insistenza di questa telefonata.
Sarà che per educazione e rispetto quando non trovo risposta immediata, non sto lì a far squillare un telefono, a meno che non si tratti di urgenze da 118, 112 o 115.
D’altra parte chi insiste solitamente è una persona arrogante ed insicura (fateci caso! E non mettetevi mai al loro livello!).
Finita la mia riunione alquanto delicata con dei clienti alle prime armi e molto diffidenti, invito la mia segretaria a fare una ricerca sul numero che mi era apparso. Tempo nemmeno 10 minuti, e la mia preziosa collaboratrice mi informa che si trattava di uno studio di commercialisti ed associati, sottolineando anche che aveva trovato delle informazioni  che li riguardavano: in breve, non erano di persone perbene, o quantomeno oneste.
Nemmeno finisce di parlare, che subito squilla il telefono.
La invito a prendere la telefonata dal mio ufficio e dopo i convenevoli mi passa il dottor F.
Dato il forte accento ero riuscita, con molta fatica, a capire cosa volesse; in pratica, biascicava e dovevo decifrare le parole mozzate che mi infilava una dentro l’altra.
Per farla breve, decido di accettare il suo appuntamento.
                                                                                                                                                           
E l’indomani mi reco nel suo ufficio, che è ubicato in pieno centro ed a due passi dal “potere”.
Arrivo davanti al palazzo. Era tetro dall’esterno, entrando nell’atrio si vede il retro di un ristorante e dei suoi bidoni della spazzatura. Per non finire cade un po’ di calce perché agli ultimi piani stanno facendo dei lavori.
Mi sporgo per trovare il citofono e noto che a quell’interno fanno capo più di venti società dal nome molto simile.
Arrivo al primo piano e dopo poco mi apre una bella signora che con un grande sorriso e modi eleganti e cortesi mi inviata ad entrare nella grande sala riunioni dell’ufficio.
Lo stanzone ha i muri color ocra, un grande tavolone con sedie moderne in pelle, gli arredi sono lineari e semplici a differenza dei quadri alle pareti che hanno quel vago allure inglese di caccia alla volpe, le finestre hanno le imposte da sostituire che insieme al tutto illuminato a festa mi fa supporre che il tizio sia di braccino corto con manie di grandezza. Insomma, un connubio tra i più detestabili, perché spesso tali persone inventano storie bibliche pur di non pagare i dipendenti, scaricare dalle tesse anche le parolacce.
Dopo un po’ arriva il titolare dello studio: un uomo alto distinto ed elegante, coi capelli ben tagliati e con occhi chiari che con modi spicci mi invita ad accomodarmi e mi chiede se prendere un caffè. Accetto ben volentieri e chiedo anche dell’acqua.
Bussano alla porta. Ed insieme al caffè arrivano anche due persone: una donna ed un uomo, la fede collaboratrice ed il figlio. Mentre li aspettavamo, il signore dai modi spicci mi aveva parlato di loro, presentandomeli come nuove leve della finanza internazionale.
Senza alcun dubbio, penso, anche perché con il giro di conoscenze non avranno di sicuro bisogno di inviare il curriculum in lungo ed in largo.
Con mi dilungo nel descriverli, perché credo che ognuno di voi, mie care lettrici e miei cari lettori, avete ben chiaro il tipo di persone che di solito (ci tengo a sottolineare il di solito) si trovano in certi ambienti.
Fatti i discorsi convenevoli e bevuto il caffè, mi illustra un suo progetto, ossia riqualificare un hotel in una nota città europea. Mi faccio raccontare la storia dell’hotel e di come ne sia venuto in possesso. Mi illustra anche delle foto e di come vorrebbe far soldi anche tagliando gli stipendi ed aumentando, ove possibile, con uno stratagemma, le ore di lavoro del personale. Per ragioni di privacy, non descriverò ulteriormente.
Come da accordi tempo una settimana e gli faccio avere il preventivo per quanto richiesto nei giorni a seguire.
Dato che mi era parso una fintamente perbene e taccagno, la cifra da me richiesta era decisamente molto alta!
Perché taccagno, vi chiederete, perché aveva in maniera vela detto di non voler spendere troppi soldi. È un piccolo elemento, ma se l’osservate ed analizzate con attenzione le persone, vi renderete conto di che pasta è fatta.
Ne ho viste tante in vita mia, e mi basta un’occhiata veloce per capire con chi dovrei avere a che fare, e spesso aumento i prezzi per togliermeli di torno. Poche volte mi è andata male, ma mai tanta quanta la soddisfazione avuta nel far passare per tirchi certi individui e ho dovuto collaborare con persone sgradevoli.
Tornando a questi individui, il mio istinto mi diceva di non legarmi a loro e di non averli come clienti nemmeno occasionali.
Vi direte perché così spocchiosa. È presto detto.
Erano e sono dei mafiosi ripuliti, che come ben sapete hanno studiato e si sono evoluti ed ora si occupano di società che utilizzano per il riciclaggio di denaro sporco o per truffare lo Stato, partecipando alle sue gare di appalto.
In breve, la mia astuta segretaria aveva trovato degli articoli che parlavano di loro ed un mio conoscente mi aveva anche parlato di loro, sottolineando che avevano le spalle coperte.  

Vi lascio con alcuni consigli che vi saranno di aiuto.
·        Vi consiglio di non rispondere negli orari e nei momenti che per voi sono sacri.
·        Quando ricevete delle telefonate verificate sempre il numero e prendere informazioni su chi vi sta contattando, perché non vi farà di certo perdere del tempo.

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