venerdì 12 maggio 2017

Gli amori



 Gli amori me li sono sempre immaginati così: due persone che, l’uno dinnanzi all’altro, si guardano fissi negli occhi e senza dirsi tante cose, lasciavano raccontarsi attraverso il battito dei loro cuori, l’odore della pelle emozionata e la salivazione a zero.
Me li immagino talmente assorti, in cui nessuno dei due s’accorgeva che il tempo passava ed era ora di andare.
Era sempre ora di andare.
Si poteva sempre tornare a ricordarsi, nell’intimità.
Ricordare l’estate appena finita in cui ci si incontrava sempre per puro caso. E sempre per puro caso si chiedevano informazioni sul perché e con chi si era sulla spiaggia, se il sole era troppo cocente o se la sera ci si sarebbe potuto vedere in piazza per un saluto o per scambiarsi un libro da leggere il giorno seguente, magari al riparo dal sole o distesi sul letto, mentre il vento muove le tende e la voglia di finirlo al più presto per poterne avere un altro. E così dare risposta alla lettera che si era trovata al suo interno.
Si declamava la passione e l’erotismo era fatto di pudore e di attimi, in cui gli occhi furtivi correvano a cercare ancora una volta un momento da sognare poi la notte.
Gli amori erano vissuti all’interno della propria testa, in cui nessuno poteva cibarsene e svilirli.
Si attendeva il giorno dopo per avere ancora un altro ricordo da non dissipare, ma di cui vivere.
Come campi di grani maturi cibano il futuro e la fame di sentimenti puri e sani, che non hanno nulla a che fare con certi atteggiamenti sbrigativi di cui ci circondiamo.
Sono talmente sporchi e volgari che un sito di incontri è il luogo più sano in cui andare a trovare ristoro.
Ora è tutto così labile e fugace che non vi è spazio per le attese ed i rapporti sono solo prestazioni degne di una prostituzione da quattro soldi.
Ci sono però delle piccole oasi d’amore, in cui gli afflati non si spengono mai, ma vivono di attimi e di sollievo. quello stesso sollievo in cui il riposo era composto di sogni ed attese.  In cui lo sfiorarsi era indispensabile per amarsi e per rinsaldarsi.
Alla mia età (non sono una vecchia sciura), dopo averne assaporate di esperienze sessuali, anche tra le più ovvie e banali, mi ritrovo ad aver voglia di ben altro del solito sperma che mi cola ovunque, voglio anche le emozioni che sono attorno a tutto l’atto sessuale.
Il mio uomo deve amare le attese ed avere la capacità di perdere il proprio sguardo mentre ammira un campo di grano, in cui il vento ne accarezza le spighe prossime alla maturazione.
Deve attendere di ricevere una risposta od una confidenza come si attende il cibo, perché deve capire che i sentimenti si rendono vivi e fecondi.

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