Ed
anche lei non c’è ormai più.
Ieri sera
quando ho sentito la notizia della sua morte sono rimasta impietrita. Ed
avvolta nella sua memoria ho cominciato
a ricordarmi della sua intelligente schiettezza e della sua onestà e
autenticità.
Ho letto
passi della sua vita e dei suoi amori, che molti giornali ripercorrevano. E più
volte, ricordando i gesti generosi e galanti, ne ha sottolineato la mancanza di
uomini di tale genere: avevano stile, buon gusto, cultura, educazione ed erano
garbatamente diretti.
Era una
donna bellissima, la più bella secondo Gianni Agnelli, e di donne ne era un
estimatore.
Era davvero
bellissima anche quando si infervorava per le sue degnissime battaglie, che
sposo tutte.
Ho provato
ammirazione quando nuda è apparsa su tutti i muri delle città, stupendo i ben
pensanti che invece della causa pensavano “ma che si mette a fare!?”
Con
superficialità l’hanno sempre giudicata, lei che mai è stata superficiale e mai
è stata una persona che ha usato il metro quando era con le persone.
Le bastava
che fossero intelligenti ed ovviamente cortesi.
È stata
il simbolo della donna libera ed indipendente, che si è sempre tirata in piedi
ogni volta che cadeva. E di cadute ne ha avute non poche. Uomini e figlia, ma
lei non ha mollato mai. O quasi mai, perché davanti al tumore voleva
abbattersi, ma anche in questa vicenda è stata capace di rimettersi in piedi e
di urlare al mondo di curarsi e di farsi guidare da persone serie e di non
correre dietro ai ciarlatani, che in tutti i campi sono troppi.
È stata
dignitosa sempre, anche quando le cure la facevano soffrire e sfiorire.
È stata
una persona perbene come non ve ne sono più.
Mi saprebbe
piaciuta conoscerla, ma con timore reverenziale le avrei voluto dire “Grazie
per le meravigliose battaglie e per il coraggio di essere autentica!”
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